Perchè la scelta di contattare Lele Vianello?
"I motivi della mia scelta sono almeno un paio. Il primo, la bravura di Lele nel saper ricreare nei disegni e negli acquarelli l'immaginario della Frontiera, così come ce lo ha lasciato quel Maestro dell'avventura disegnata che risponde al nome di Hugo Pratt, del quale Lele fu amico e collaboratore per molti anni. Il secondo motivo è la comune passione per la storia della Frontiera, dell'America delle Colonie e per i romanzi, i film, l'iconografia e, ovviamente, i fumetti sull'argomento."
Perchè la scelta di trattare nel vostro racconto a fumetti il periodo storico delle Colonie del Nord America del '600 e '700?
"Questo periodo storico presenta un fascino del tutto particolare, grazie alla densità degli avvenimenti e delle battaglie che lo contraddistinguono, dell'elevato numero di popoli coinvolti, ognuno con le proprie usanze e costumi: inglesi e francesi e le innumerevoli popolazioni indiane del Nord America, in lotta fra loro se nemiche di antica data ma anche alleate dei due contendenti arrivati dall'Europa. Non basterebbe un trattato per parlarne: fra le più note, nel '600 e '700, ricordiamo la Confederazione Indiana dei Wampanoag e quella delle Cinque Nazioni Irochesi (Cayuga, Mohawk, Oneida, Onondaga, Seneca e in seguito i Tuscarora) ed anche i Mohicani, gli Huron Wendat, gli Abenaki e altri popoli che furono coinvolti in un conflitto durato per oltre un secolo. Nell'immaginario della Frontiera è determinante la spettacolarità dei luoghi dove i fatti si svolsero: foreste vergini, grandi laghi incontaminati, in una natura selvaggia dove preminente era la lotta per la sopravvivenza. Dopo una serie di riflessioni fatte con Lele a casa sua, davanti a un buon vinello veneto, la nostra scelta per iniziare questa nuova avventura editoriale, cadde sulla storia di Deerfield, un avamposto di coloni situato lungo il fiume Connecticut che nel 1704 fu attaccato da un gruppo guerriero composto da cinquanta francesi e da circa duecento indiani Abenaki, Huron Wendat, Pocumtuck e Mohawk della Missione di Caughnawaga. Detto e fatto, incominciai a lavorarci."
Qual è stata l'idea che caratterizza la struttura del racconto?
"L'idea che si concretizzò nella mia mente, andava delineandosi giorno dopo giorno. Così nasceva il racconto a fumetti che avrei realizzato con Lele: l'idea chiave, su come articolare il racconto, fu senz'altro quella di strutturarlo con un ritmo e un taglio cinematografico, come una cronaca incalzante degli avvenimenti. Ormai era fatta, scrissi la sceneggiatura durante le vacanze di Natale del 2009. Lele rimase entusiasta del testo e della sceneggiatura e si buttò a capofitto nella realizzazione dei disegni. Il frutto di questa collaborazione, dovuto alla sincera amicizia e stima fra i due autori, dopo dieci mesi di intenso lavoro a quattro mani, è questo volume di acquarelli e fumetti, inedito, di 96 pagine che il pubblico degli appassionati e dei collezionisti del fumetto d'autore, spero, leggeranno con curiosità e voglia di avventura allo stato puro."
Abbiamo parlato del suo lavoro di sceneggiatore e autore dei testi ma cosa ne pensa del lavoro di Lele Vianello?
"Penso che con "Deerfield, 1704 - L'ultimo Avamposto della Frontiera" Lele Vianello abbia raggiunto, grazie alla sua capacità sia pittorica nel dipingere gli acquarelli sia da autentico "fumettaro", nel disegnare le strisce a fumetti, il livello più alto fino ad oggi della sua vita di artista e di Maestro dell'Avventura disegnata. Penso di non essere smentito dai critici e dal pubblico affermando che con questa storia Lele raggiunge lo stesso livello grafico lasciatoci dal suo Maestro, Hugo Pratt, in Wheeling."